Carlo Genoni, fu un nostro socio per molti anni, che morì nel 1969 durante una scalata sulla Punta Carina nelle Alpi Apuane. L’idea di ricordarlo attraverso la valorizzazione di un antico sentiero, nacque durante un incontro tra amici, in occasione dell’Epifania 1970. In tale occasione, il piccolo comune di Carcoforo ci venne incontro e ci suggerì l’itinerario. Il primo incontro con il sentiero si ebbe nel maggio successivo, un gruppo iniziò i sopraluoghi, s’inoltrò verso l’Alpe Badile, ancora immersa nella neve. Fu una delle innumerevoli escursioni di sopraluogo e in seguito di lavoro.

Cenni storici

Il sentiero era anticamente una via di collegamento tra le valli di Macugnaga e il sud Valsesiano. Tracciata forse già nel medioevo dai pastori e dagli alpigiani delle due vallate, essa fu percorsa anche dai pellegrini che, provenienti dal Cantone Vallese, si recavano al Santuario di Varallo Sesia. In epoca più recente, divenne una via di transito per i “cercatori d’oro” che andavano alla scoperta dei filoni auriferi che affioravano nell’alta Val Quarazzola. Nel secolo scorso vennero poi aperte, in questa valle, parecchie miniere e ancora oggi, nei pressi del passo sono visibili le gallerie e i numerosi resti di quella che era l’operosa attività mineraria di un tempo. Da ciò deriva il nome del “Passo della Miniera”.

Descrizione del Percorso

Partendo da Carcoforo il sentiero si snoda nella pineta di fondo valle (Val Trasinera, dal nome del torrente che la percorre), verso l’anfiteatro dei monti che forma la vallata a Nord-Ovest. Dopo l’Alpe le Coste si inizia a salire, si transita dall’Alpe Pasquè e arrivando in località la Selva, altitudine 1600 m, si incontrano gli alpeggi delle due Giovanchere e poco sopra l’Alpe Busacca. Da segnalare che questa è zona di rifugio delle marmotte, tappezzata inoltre di mirtilli e rododendri, che durante la fioritura disegnano un paesaggio di rara bellezza.

La zona è pure nota per la presenza di numerosi camosci, qui conservati in quanto il comune di Carcoforo fa parte del Parco Naturale Alta Valsesia.foto al passo

Procedendo verso l’Alpe Badile (1998 m), il paesaggio diventa, man mano che si sale, più aspro, trasformandosi poi in dirupato e selvatico in prossimità del Passo della Miniera. E’ consigliabile rifornirsi di acqua presso la fonte minerale, sita poco prima dell’Alpe Badile. Il sentiero è ben segnalato con i classici segni Bianchi-Rossi, e dal numero 117.

Al passo (2670 m), da Carcoforo sono quattro ore di buon cammino, è collocata la targa commemorativa del nostro socio, Carlo Genoni, a cui è dedicato il sentiero.

Il sentiero al Passo della Miniera è facilitato in alcuni passaggi, del primo tratto dirupato, da catene e corde fisse.

Proseguendo verso Macugnaga (itinerario B33), il paesaggio si anima notevolmente, assumendo aspetti di estrema variabilità ambientale di grande interesse per l’escursionista. Aspro e selvaggio nel primo tratto, si ammorbidisce di mano in mano nel verde sino a confondersi nelle pinete di valle.

Appena discesi nella Valle Quarazzola, si incontrano i resti delle antiche miniere aurifere, completamente abbandonate. Il sentiero scende per pendii punteggiati di fiori, in particolare rododendri, passa per l’Alpe Quarazzola di Sopra (2020 m), quindi con ripida discesa raggiunge l’ampio pascolo di Quarazzola di Sotto (1635 m), che si lascia a destra.

Un’ultima discesa, nel mezzo di conifere e di “maggiociondoli”, ed eccoci alla “Città morta”, Crocette, dove sono visibili i resti degli antichi stabilimenti di raffinazione del materiale aurifero. Attualmente un edificio è stato ristrutturato a cura del Cai di Piedimulera , e viene utilizzato dai propri soci per feste ed accontonamenti.

La comoda mulatiera della Valle Quarazza ci conduce in breve al Lago delle Fate e quindi a Borca. Il tempo per la discesa è di circa 3.30 di buon cammino.

Attenzione il percorso è attrezzato con corde fisse per agevolare il passaggio sui due versanti. Per la lunghezza e le difficoltà, pendenze elevate nei tratti in prossimità del passo il percorso è adatto solo ad Escusinisti Esperti.

Valorizzazione geologico-ambientale

A fine 2011 l'assessore di Carcoforo, Mariangela Provasi, ci comunica l'intenzione del Comune di Carcoforo di valorizzare il nostro sentiero, illustrandoci il progetto di una tesi di laurea fatto sullo studio geologico del sentiero. Il progetto va in porto e a Ottobre 2012 la tesi è pronta e discussa dal suo relatore Alessio Rimoldi, che ottenuto un bel 106 come voto. Il giorno 8 dicembre a Carcoforo un incontro con i rappresentanti che hanno preso parte alla tesi, quindi anche il nostro Club, ha partecipato alla presentazione fatta da Alessio.

Ci viene comunicato che il Comune di Carcoforo ha in programma: la pubblicazione sul suo sito internet dello studio e mappa GPS del sentiero, e di porre a dimora la nuova segnaletica.

Qui sotto inseriamo il collegamento del Cai di Varallo dove si parla del Sentiero Genoni:
Cai Varallo.

 

© Copyright 2023 Club Amici della Montagna. Tutti i diritti riservati.
Powered by GetSimple

Questo sito non fa uso di cookies di profilazione per i quali è richiesto il consenso del navigatore come meglio specificato nella pagina del garante della privacy.